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Volvo Concept Cars - parte di una strategia ben precisa

 

 

Cos’è una concept car? Si tratta soltanto di uno studio ingegneristico dalle forme stravaganti, fatto per catturare l’attenzione dei visitatori di un salone dell’automobile o è qualcosa di più serio...? Le concept car sono diventate una parte essenziale nell’attività della Volvo Car Corporation. Una parte importante, cioè, di quella che è una ben precisa strategia, nella quale le concept car sono realizzate per svariati motivi, tutti comunque molto significativi.

 


La prima concept car Volvo risale al 1933, quando l’azienda aveva appena sei anni di vita. Battezzata con il nome di Venus Bilo, l’auto presentava linee molto aerodinamiche. Era stata realizzata da una carrozzeria indipendente, dietro incarico Volvo, con lo scopo di verificare le reazioni del pubblico a un modello dalle linee filanti, prima che fosse lanciato sul mercato il modello di serie, la PV36 “Carioca”, qualche anno più tardi.

Comunque, la Carioca non fu un successo commerciale e questo, probabilmente, per una valutazione inadeguata del concetto.

 

Il tratto più interessante della Venus Bilo era la marcata somiglianza del suo design con una delle più recenti concept car Volvo, la VCC, soprattutto in vari dettagli quali l’apertura delle portiere, le ruote posteriori posizionate agli angoli della carrozzeria e il taglio netto della coda.
L’idea di costruire un’auto più aderente ai canoni stilistici americani che alle piccole e arrotondate vetture di allora, fu concepita nel 1952, alcuni anni prima che Volvo facesse il suo debutto sul mercato nordamericano. Il prodotto di questo nuovo stile fu la “Philip”, un modello di grandi dimensioni azionato da un propulsore V8 e contraddistinto dalle famose “code posteriori aeronautiche” tipiche di quel periodo. Anche se tutt’oggi si potrebbe considerare la “Philip” come un’automobile attraente, in realtà non fu mai messa in produzione.

Vent'anni dopo, nel 1972, quando Volvo aveva ormai adottato il concetto di sicurezza come uno dei suoi valori fondamentali, fu lanciata la VESC (Volvo Experimental Concept Car). Questo modello non fu soltanto il prototipo sul quale sperimentare una serie di importanti dispositivi di sicurezza, fu anche il precursore di quella che sarebbe poi stata la fortunata serie 240, introdotta sul mercato due anni dopo.
In altri termini, la VESC fu disegnata con scopi ben precisi.

Psicoanalista al lavoro
“E così è stato per ogni concept car realizzata da allora ad oggi” commenta Sven de Smet, brand strategy manager alla Volvo Cars.
Sven è originario delle Fiandre, in Belgio, e proviene da una famiglia che ha sempre apprezzato tutto ciò che era svedese:
“Non per niente mi chiamo Sven” afferma sorridendo. “Inoltre mio padre possedeva una Volvo 140 giallo canarino, per cui era quasi destino che finissi a lavorare in Volvo”.

Dopo la laurea in psicoanalisi, ha iniziato a specializzarsi nelle strategie di approccio al consumatore.
“Trovavo lo studio dei comportamenti del consumatore più complesso e interessante di quello dei pazienti affetti da disturbi psichici. Perciò mi interessai attivamente alle ricerche di mercato e ben presto fui assunto nell'ambito del marketing Volvo a Bruxelles. Dopo essermi fatto le ossa in quella posizione, quattro anni fa sono stato trasferito alla sede centrale di Göteborg.”

Sven de Smet è ora responsabile delle strategie del marchio e dell'identità aziendale.
Lo slogan "The Soul of the Brand" riassume in  sé i valori incarnati dal marchio Volvo. Recentemente, il team di sei persone che lavora sotto la guida di Sven è stato impegnato nello sviluppare un'immagine pubblicitaria completamente nuova del brand Volvo.
Fin dal 2000, Sven ha partecipato attivamente allo sviluppo delle concept car esibite da Volvo in tutto il mondo.

Una strategia ben precisa
“Il coordinamento delle concept car aziendali rientra fra i miei compiti operativi. Formiamo dei team incrociati per sviluppare le concept car secondo la strategia che è stata decisa dal management dell'azienda.
“Nessuna concept car, infatti, viene prodotta per caso” sottolinea Sven de Smet. “L'ingresso di Volvo Cars nella famiglia Ford ha significato un nuovo slancio ed ha apportato energie fresche”.
A questo punto, cita una serie di sigle – SCC, ACC e PCC (alcune seguite dal suffisso "2"), oltre alla VCC (Versatility Concept Car).

“Oggi usiamo un approccio olistico alle concept car” dichiara. “Devono riflettere sogni e visioni, ispirando le persone, sia all'interno che all'esterno del gruppo. Agli stilisti e ai designer va dato un impulso di partenza sul quale possano lavorare esprimendo la loro creatività, così come a giornalisti e clienti va data la possibilità di valutare i risultati”.
“Le concept car contengono numerosi esempi di sviluppi tecnologicamente avanzati. Ognuna di esse rappresenta un condensato di competenza, che stimola reazioni e genera dibattiti".
Aggiunge anche che la SCC (Safety Concept Car) ha prodotto più colonne di stampa sui giornali che non alcuni modelli di serie lanciati negli ultimi anni. La SCC è stata anche utilizzata in una campagna pubblicitaria – per la prima volta nella storia Volvo.

I giornalisti amano le novità
“I giornalisti sono estremamente competenti e il loro interesse viene spesso attirato da una realtà virtuale, come appunto è quella di una concept car" sottolinea Sven de Smet.
“La SCC è un buon esempio di quella che chiamiamo ReVolvolution, che ovviamente attrae i giornalisti automobilistici e la stampa in generale. Questo modello sottolinea come design e sviluppo tecnologico debbano fondersi armoniosamente in un prodotto. È importante, difatti, che l’auto sia al tempo stesso esteticamente attraente e tecnicamente avanzata. La SCC è semplicemente l'automobile più bella e sicura nel suo genere”.
Sven puntualizza che una delle più recenti concept car, la spaziosa VCC del 2003, è un "modello vivente", che comprende numerose novità tecniche e attira grande attenzione.
Sven de Smet precisa che Volvo Cars dispone di un fantastico team di designer, che sa come riutilizzare forme conosciute per creare concetti assolutamente nuovi.

“Molti aspetti del design che contraddistingue gli attuali modelli Volvo trae origine da elementi stilistici già presenti nella Volvo Amazon. È sorprendente come sia possibile utilizzarli ancor oggi – e certamente anche in futuro!”

Globetrotter dal Messico
Il discorso stilistico ci porta quasi obbligatoriamente a incontrare José Diaz de la Vega, al Volvo Design Centre.
Nato a Città del Messico, José ha sviluppato fin da piccolo una vera passione per le automobili.
“E per la velocità, la bellezza e la salute” aggiunge. “Fin da bambino volevo disegnare automobili e partecipare alle competizioni”.

Comunque, la sua carriera di corridore non è andata oltre le gare di go-kart, mentre suo padre – un ingegnere con una propria azienda nel settore automobilistico – gareggiava nelle corse di motoscafi. José e suo fratello sono anche bravissimi nello sci d'acqua, una specialità sportiva nella quale in passato José ha vinto il titolo nazionale messicano.
Ciò nonostante, la passione per il design automobilistico ha prevalso e ha portato José in giro per il mondo. Prima si è laureato in disegno industriale all'università di Città del Messico, poi ha frequentato il Royal College of Art di Londra ed è diventato designer automobilistico. Ha anche vissuto e lavorato in Australia, negli USA e in Francia, oltre ad aver lavorato per compagnie giapponesi ed europee. Anche la Scandinavia ha svolto un ruolo importante nella sua vita.
“Qui l'armonia fra una vita lavorativa di prima classe e un buon design formano un tutt'uno nella vita quotidiana. L'ambiente e la gente sono buoni. Considero questi elementi positivi come uno stimolo – valori da trasferire alle prossime generazioni – e strumenti che ci mettono in grado di offrire automobili interessanti e affidabili” afferma José Diaz de la Vega.
José è entrato a far parte del reparto design di Volvo Cars nel 1990, come capo dell'Interior Design, Colour and Upholstery. In tale ruolo ha preso parte alla realizzazione di tutte le concept car – oltre ovviamente ad avere la responsabilità del design relativo agli interni delle vetture attualmente in produzione. 
Ora è direttore creativo degli Strategic Design and Global Studios.

Ciclo continuo
José ci spiega che il permisero strategico del design è un processo mentale subcosciente che è comune a tutte le persone creative. Per sfruttare in pieno il suo potenziale, nel 1999 Volvo Cars ha avviato lo Strategic Design come parte del design globale di prodotto, il cui obiettivo è “sviluppare costantemente l'identità dei prodotti Volvo, generando e ed elaborando nuove idee nell'ambito del ciclo produttivo”.
Questo comporta “un ciclo continuo di innovazione e creatività”.
“Le concept car fanno parte di un processo di sviluppo continuo – e di ricerca” spiega José Diaz de la Vega. Poi comincia a disegnare uno "schema mentale", al centro del quale pone le concept car, dalle quali si diramano una serie di linee collegate a tutti i gruppi di persone che ne traggono vantaggi. Comincia con i fornitori e con altri gruppi di fruitori esterni, come i giornalisti automobilistici e del lifestyle e come i clienti stessi. All'interno dell'azienda, i fruitori delle concept car sono i centri design Volvo Cars di Göteborg, California e Barcellona, oltre al reparto marketing, pubbliche relazioni, progettazione tecnica, acquisti e management.
“Dobbiamo mantenere un dialogo intenso con il management aziendale, per determinare se un concetto tecnico, o parte di esso, sia commercialmente attuabile" precisa José.

“A volte una caratteristica introdotta nelle concept car può diventare un'importante innovazione nella produzione di serie. Per esempio il montante del parabrezza trasparente, inserito nella SCC (Safety Concept Car) diventerà una caratteristica di serie nelle Volvo del futuro”.

Volvo – un'auto di lusso!
José Diaz de la Vega ci spiega che esiste una netta differenza tra le "funzioni tecniche" dell'auto (motore, telaio, ecc.), che il cliente si aspetta, e le pulsioni emotive generate dal design. Questo lo porta a parlare della VCC. Inizia descrivendo il carattere degli svedesi:
“Gli svedesi sono persone schive. Sebbene Volvo sia una marca di lusso, gli svedesi evitano di dirlo e la considerano di livello medio. È necessario, invece, che si abbia il coraggio di ammettere che Volvo è una marca di lusso, anche in Svezia! In altri paesi le auto Volvo sono fortemente desiderate e gli acquirenti ne vanno giustamente fieri".
“Volvo è famosa ovunque per i suoi standard di sicurezza, il suo rispetto per gli altri, il design innovativo e al contempo classico, la funzionalità e la cura delle rifiniture. In Svezia, invece, è stata sempre sottovalutata".
“La VCC, Versatility Concept Car, è il primo esempio di concept car veramente lussuosa, una prova ulteriore della versatilità della produzione Volvo” sottolinea José Diaz de la Vega. “Quest'auto rappresenta il lusso in versione scandinava, tradotto nel linguaggio Volvo. Il concetto è quello di una visione olistica, nella quale tutti gli elementi stilistici esprimano a prima vista le loro origini – come ad esempio il muso tratto dalla Volvo 164 e la coda dalla 1800 ES. Anche se la sezione posteriore non è così squadrata come quella delle S80 e V70, ne richiama visivamente i contorni e ne riflette il linguaggio stilistico, così come accade nelle fiancate, nei fari, nel cofano e in altri dettagli”.
Sebbene egli non menzioni la Venus Bilo del 1933, il legame fra i due modelli è ovvio!

I fari orientabili sono anch'essi un esempio di innovazione tecnica inserita nella VCC e la loro forma estetica è un importante dettaglio stilistico. José si chiede se sia giunto il momento di abbandonare la caratteristica collocazione Volvo delle luci posteriori nei montanti D.

Spaziosità scandinava
Ma si risponde da sé: “Sono le reazioni stesse dei clienti a darci le risposte che attendiamo” e prosegue poi con quello che è il suo campo di specializzazione: il design degli interni.
Lo descrive come un "salotto" – uno spazio per il relax, l'ascolto della musica e la socializzazione.
“Rappresenta la gestione dello spazio secondo i canoni scandinavi. L'abitacolo emana un senso di calma, sia per le sue tinte e forme gradevoli, sia per l'elevata qualità dei materiali. Il design abbina armoniosamente tradizione e high-tech – fondendoli con la cura artigianale di ogni dettaglio, per dare agli occupanti un senso di profondo benessere”.
José parla anche dell'interfaccia uomo/macchina, cioè del posto guida, che è stato reso più semplice possibile per ridurre al minimo la confusione visiva.
“La tecnologia è così avanzata che rende la vita più semplice per il guidatore. Al contempo i passeggeri possono dilettarsi con un vasto programma di intrattenimento, visibile dai sedili posteriori, mentre i dispositivi di sicurezza per i bambini sono degni del marchio Volvo.”
José Diaz de la Vega potrebbe andare avanti per ore a illustrare le caratteristiche estetiche e i sistemi intelligenti installati a bordo della VCC. Comunque ci tiene a sottolineare ancora una volta che, nonostante lo sviluppo continuo, le origini stilistiche dell'auto – ad esempio la classica linea della fiancate – non vanno dimenticate:
“La VCC è un'automobile che consente di godere la vita al massimo e, al contempo, di provare un senso di responsabilità sociale –  la tradizione scandinava, quindi, interpretata in chiave universale.
“La VCC ci aiuta a ricordare perché i clienti comprano una Volvo. Altrimenti tenderemmo a dimenticarlo.”

Captions:
 
1. Conosciuta con il nome di Venus Bilo, la prima concept car Volvo apparve nel 1933. Le somiglianze con la VCC sono evidenti.

2. La prima concept car Volvo disegnata con scopi pratici fu la VESC (Volvo Experimental Safety Car) che rafforzò la reputazione dell'azienda come numero uno al mondo in fatto di sicurezza. Il modello è servito anche da prototipo per alcuni dei tratti caratteristici della serie 240.

3. Il Volvo LCP (Light Component Project) ha costituito uno dei primi segni della preveggenza Volvo in termini di nuovi materiali e fonti di energia.

4. Nel 1992 la ECC (Environmental Concept Car) è stata sia un prototipo di automobile ad alimentazione ibrida che un veicolo di prova e uno studio stilistico per la seguente Volvo S80.

5. Presentata nel 2001, la ACC (Adventure Concept Car) ha mostrato al mondo che Volvo era avviata a produrre un proprio SUV – concretizzatosi poi nella XC90, lanciata nell’autunno 2001.

6. Volvo realizzò una VCC (Volvo Concept Car) già nel 1980, soprattutto per verificare il design della Volvo 760. La nuova VCC (Versatility Concept Car) come saranno probabilmente i modelli versatili del futuro.

7. Sven de Smet.

8. José Diaz de la Vega.

 

FACTFILE 1
Volvo concept car

Le concept car, i modelli sperimentali e speciali realizzati da Volvo nel corso della sua storia, sono oltre venti.

1. Venus Bilo: un concetto di design (non costruita da Volvo)  1933

2. Philip: design per il mercato USA 1952

3. Elisabeth I: studio stilistico 1953

4. VESC (Volvo Experimental Safety Car): studio di design e sicurezza  1972

5. Volvo Viking: studio di design esterno ed interno, disegnata da Coggiola 1972

6. Volvo electric car: la prima concept car ecologica Volvo  1977

7. Volvo experimental taxi: il ‘New York taxi’ 1977

8. VSCC (Volvo Safety Concept Car): studio per soddisfare le future norme ambientali negli USA  1978

9. Tundra: studio stilistico realizzato da Bertone  1979
10. VCC (Volvo Concept Car): studio di design e sicurezza 1980

11. Volvo 244 Diesel Turbo Special: carburante alternativo e prestazioni 1980

12. XD-1: costruita per battere il record di velocità diesel 1981

13. LCP (Light Component Project): costruita per mostrare i nuovi sviluppi tecnologici e ambientali in chiave automobilistica 1983

14. 480 Cabrio: studio stilistico olandese/italiano/americano  1990

15. ECC (Environmental Concept Car): Environmental concept car e studio stilistico  1992

16. ACC (Adventure Concept Car): Un "antipasto" della futura XC90 e un modello per lo stile di vita 2000

17. PCC (Performance Concept Car): prestazioni di punta e sicurezza avanzata in una S60  2000

18. SCC (Safety Concept Car): sicurezza in un'utilitaria  2001

19. PCC2  (Performance Concept Car 2): Sicurezza e prestazioni in una station wagon 2001

20. ACC 2 (Adventure  Concept Car 2): prestazioni di punta e sicurezza avanzata in una S60  2002

21. VCC (Versatility Concept Car): il modello versatile del futuro 2003

22. Cinque modelli di utilitarie: costruiti per testare le risposte del pubblico alle auto di piccole dimensioni 2003

 

FACTFILE 2

Ulteriori informazioni sulle concept car Volvo

Nel corso degli anni,  le vetture sperimentali e concettuali Volvo sono state costruite per una serie di ragioni diverse. Questa è una rassegna dei modelli più conosciuti.

 

1. Venus Bilo 1933
La Venus Bilo fu costruita da terzi per conto di Volvo, con lo scopo di sperimentare la reazione del pubblico a una carrozzeria dalle linee aerodinamiche, prima di lanciare la PV36 – introdotta nel 1935 e conosciuta con il nome di Carioca.

2. Philip  1952
Determinato a esportare negli USA, il capo e fondatore di Volvo, Assar Gabrielsson, decise che l'azienda avrebbe dovuto presentare un modello ispirato alle idee stilistiche americane. La Philip era un'auto di grosse dimensioni, con le classiche code aeronautiche, azionata da un potente motore V8. Sebbene fosse molto attraente, furono poi le meno appariscenti PV e Amazon (venduta con il nome di P120 negli USA), ad affermare il marchio Volvo nel mercato d'oltreoceano.

3. VESC (Volvo Experimental Safety Car)  1972
Due anni prima di lanciare la 240, Volvo realizzò un certo numero di VESC per verificare il design e alcuni dispositivi di sicurezza. Grazie a innovazioni significative, quali le zone di deformazione controllata, la protezione durante il cappottamento, il volante collassabile, l'ABS, le cinture di sicurezza automatiche, gli airbag, i poggiatesta a scomparsa e la telecamera di retromarcia, la VESC attirò su di sé un'enorme attenzione.

4. Volvo electric car  1977
Volvo costruì due esemplari della sua prima concept car a trazione elettrica, nel periodo fra le due crisi petrolifere degli anni '70. La più piccola (solo 268 cm di lunghezza) era una biposto. Il motore elettrico, integrato nell'asse posteriore, sviluppava 9.5 kW (13 cv) con una velocità massima di 70 km/h.

5. Volvo experimental taxi  1977
Volvo realizzò il suo taxi sperimentale per partecipare a una competizione lanciata dal Museum of Modern Art e da un numero di enti di trasporto pubblico a New York , con lo scopo di ottenere veicoli adatti al traffico delle grandi città. La concept car Volvo era azionata da un diesel a 6 cilindri in linea in grado di sviluppare 70 cv, con trazione anteriore.

6. VSCC (Volvo Safety Concept Car)  1978
Volvo presentò la sua VSCC (Volvo Safety Concept Car) nel 1978. Oltre ai consueti sistemi di sicurezza, l'auto disponeva di altri 25 dispositivi di sicurezza, per segnalare alle autorità americane tutte le possibilità offerte in quel momento dalla tecnologia per rendere il traffico più sicuro.
Nello stesso anno, la Volvo 240 fu premiata negli USA quale automobile di riferimento per l'intero settore, in termini di sicurezza. La NHTSA aveva eseguito i suoi test su 24 modelli di diverse marche.

7. VCC (Volvo Concept Car) 1980
La VCC fu realizzata soprattutto come concept car propedeutica in vista del lancio della Volvo 760, che avvenne appena due anni dopo. La VCC fu battezzata "la Volvo degli anni '80" per le sue avanzate caratteristiche di sicurezza, basso consumo di carburante e pulizia delle emissioni allo scarico – per non parlare della modernità del suo design, della sua strumentazione futuristica e delle rifiniture interne.

8. LCP 2000 (Light Component Project)  1983
Il progetto LCP 2000 prevedeva diverse vetture con svariate motorizzazioni, per provare  una serie di carburanti. La LCP era costruita ricorrendo ampiamente a materiali leggeri, quali l'alluminio, il magnesio e la plastica. I motori erano turbodiesel, sebbene uno di essi fosse stato modificato per bruciare carburante di origine vegetale. Le sospensioni, lo sterzo, i freni e l'impianto elettrico vantavano molte soluzioni d'avanguardia e la trazione era sulle ruote anteriori.

9. ECC (Environmental Concept Car)  1992
La ECC fu la terza proposta Volvo in termini di vetture ecologiche del futuro. Costruita quasi interamente con materiali riciclati, il modello era azionato in modo ibrido da una turbina a gas e da un motore elettrico. Poteva utilizzare praticamente qualsiasi tipo di combustibile, sia fossile che rinnovabile. La ECC era anche uno studio stilistico e presentava una linea quasi identica a quella della Volvo S80, che fu lanciata sei anni dopo.

10. ACC (Adventure Concept Car) 2000
La ACC fu presentata un paio d'anni prima che venisse introdotta sul mercato la versione Volvo di veicolo SUV  (Sport Utility Vehicle), la XC90. La concept car fu chiaramente descritta come un "antipasto" della futura versione di serie o un "termometro" per verificare le reazioni del pubblico. Chiunque avesse desiderato esprimere un'opinione poteva farlo tramite un apposito sito Internet.
11. PCC (Performance Concept Car)  2000
La prima PCC costruita da Volvo Cars e mostrava era basata sulla nuova Volvo S60. Dotata di una delle scocche più avanzate al mondo, con assetto dinamico – il FOUR-C (contionuosly Controlled Chassi Concept) - trazione integrale a comando elettronico e un grintoso motore da 300 cv, questa concept car era l'anticipazione delle station wagon sportive del futuro.

12. SCC (Safety Concept Car) 2001
La SCC è una creazione unica da molti punti di vista – una visione dei livelli di sicurezza che gli automobilisti possono attendersi nel futuro. Perfino su una Volvo di dimensioni compatte. Quando il guidatore si siede al volante, un sensore intercetta i suoi occhi e regola l'altezza del sedile in modo da offrirgli la migliore visuale possibile della strada. Anche il pavimento, la pedaliera, il volante e la consolle centrale/leva del cambio si adeguano automaticamente al guidatore, per assicurargli la posizione di guida più confortevole. I montanti del parabrezza sono realizzati in robusta resina, che li rende trasparenti. I dispositivi di protezione personale comprendono un sensore del battito cardiaco che può innescare un allarme qualora un animale o un bambino siano lasciati inavvertitamente in auto, oppure un estraneo penetri nell'abitacolo.

13. PCC2 (Performance Concept Car 2)  2002
A differenza della prima PCC, la seconda versione della Performance Concept Car era una berlina. Questo modello vantava gli stessi standard di elevata sicurezza, con l'aggiunta di dispositivi nuovi.

14. ACC2 (Adventure Concept Car 2)  2002
La Volvo ACC2 fu realizzata per dimostrare che il concetto Volvo di vettura Cross Country poteva avere un entusiasmante futuro. Gli interni erano davvero futuristici e la vettura era dotata di ogni tipo di ritrovato IT, compresi quelli che tuttora non sono stati lanciati sul mercato. La consolle centrale è una stazione di docking per un PDA (Personal Digital Assistant) ed è installato anche il sistema bluetooth per comunicare senza fili con  il resto del mondo.

15. VCC (Versatility Concept Car) 2003
La Volvo VCC fu realizzata per dimostrare che Volvo può continuare a produrre auto di grandi dimensioni nel settore premium – senza scendere a compromessi nei suoi valori fondamentali di qualità, sicurezza e rispetto per l'ambiente. La VCC è un modello versatile, dotato di numerosi dispositivi di "lusso intelligente". Nonostante lo stile futuristico, l'auto ricorda da vicino le linee aerodinamiche della Venus Bilo del 1933 – anche se poi le somiglianze finiscono lì! Gli interni della VCC conferiscono un forte senso del futuro, il vano bagagli è estremamente pratico. Sebbene il motore sviluppi ben 250 cv, il consumo di carburante è di appena 6.5 litri per 100 km, grazie alla nuova tecnologia turbo e alla funzione di arresto del motore a vettura ferma.

50250/HM

Keywords:
1972, 1983, 1992, Volvo ECC, Volvo VESC, Volvo LCP 2000
I fatti e le descrizioni contenuti in questo materiale per la stampa si riferiscono alla gamma internazionale di autovetture prodotte da Volvo Cars. Le caratteristiche descritte possono essere optional. I prodotti Volvo in vendita sul mercato italiano possono variare in termini di specifiche e allestimenti rispetto a quanto illustrato sul sito.