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DESIGN SCANDINAVO DA UNA PROSPETTIVA DIVERSA

 

 

Potrebbe sembrare un paradosso. L’esempio più tipico di design luminoso viene da una parte del mondo che trascorre metà dell’anno al buio e l’altra metà alla luce intensa. Il design scandinavo, o più precisamente nordico, può essere meglio definito come, appunto, luminoso, semplice e arioso. È stato creato dalle stesse persone che agli occhi del mondo hanno inventato la malinconia e vissuto vite emozionanti come in un dramma di Ingmar Bergman.

Uno zelante sostenitore del design scandinavo è il messicano José Diaz de la Vega, direttore creativo del design strategico di Volvo Cars e da molti anni ideatore degli interni Volvo, un uomo che ha girato il mondo ed ha conosciuto molte culture in tutta la sua carriera. Tutto ciò ha contribuito a creare una vera visione olistica, non solo nel design, ma anche nelle questioni socioculturali. Non accetta il preconcetto:
  «Uno svedese può non essere focoso quanto un messicano, ma non c’è nulla di più sbagliato dell’affermazione che la Svezia è la casa della malinconia», afferma Diaz de la Vega. «Se si comprendono l’animo e lo spirito scandinavi, è facile capire perché qui l’elegante semplicità e la funzionalità sono caratteristiche presenti sia nelle cose quotidiane che negli oggetti d’arte».

Allo stesso tempo crede fermamente nell’importanza del rispetto del patrimonio dell’azienda e dei valori sviluppati nel corso degli anni che costituiscono il vero fondamento sul quale si costruisce il futuro.
  «Se venisse a mancare il rispetto per il passato, non ci sarebbe neppure rispetto per ciò che deve ancora venire. Il vero patrimonio è troppo prezioso per non essere preso in considerazione. Sono molte le cose che si possono imparare per coltivare e migliorare ciò che stiamo facendo oggi e faremo domani», afferma Diaz de la Vega. «Senza patrimonio non c’è alcun futuro».

 

Cieli bui, design chiaro
In Svezia ci può essere scarsità di luce, ma non di materiali chiari. Anche nei materiali è possibile trovare alcune risposte. Il pino, la quercia e l’olmo sono tutti legni di colore chiaro. Il pino è morbido e facile da lavorare, mentre gli altri non lo sono. Ci sono inoltre altri legni chiari quali la betulla, il salice e il ginepro che possono essere piegati facilmente. Tutti questi legni offrono numerose opportunità di creare oggetti esteticamente belli, da un cucchiaio da tavola a un cassettone.

Il granito, la pietra simbolo della Svezia, è pesante, ma di colore chiaro, così come l’acciaio lucido e la pelle non conciata. Per José Diaz de la Vega non è mai stato difficile trovare l’ispirazione:
  «Maggiore è la distanza, forse maggiore è l’apprezzamento. I materiali, le forme e gli oggetti che si incontrano ogni giorno e che sono parte naturale della vita possono non essere sufficientemente apprezzati, mentre ad un osservatore esterno possono apparire assolutamente straordinari. Io, per la mia formazione culturale, credo di guardare gli oggetti svedesi e il design scandinavo da una prospettiva diversa rispetto ai miei colleghi svedesi e spesso riesco a vedere delle possibilità che non sono così evidenti per gli altri. Ed è questo che rende il design così affascinante e prova la necessità di avere un team di lavoro internazionale».

 

Ispirazione tutt’intorno
Per il design di interni ed esterni delle autovetture, l’ispirazione non viene necessariamente dal mondo automobilistico. Il grande design è concepito all’interno di molte aeree diverse e i migliori design sono creati dalla natura stessa. Secondo José Diaz de la Vegas, con tutti i sensi attivi e ricettivi, c’è molto da cui trarre ispirazione e scatenare la creatività.

Le sue fonti di ispirazione preferite sono esterne al mondo automobilistico. La sua fonte preferita in assoluto è la sella, soprattutto se usata e piena di patina.
  «Nonostante la sella sia fatta dall’uomo, è così vicina ad una forma naturale che potrebbe quasi essere un oggetto vivente. Ogni linea e ogni curva sono organiche. Anche il suo utilizzo è organico, come lo stesso materiale. È viva. Mi piacerebbe tenerne una sulla mia scrivania, ma per motivi pratici sono io che devo spostarmi se voglio lanciare un’occhiata alla mia fonte di ispirazione. Potrebbe essere la mia origine messicana», afferma ridendo. “Sulla mia scrivania devo accontentarmi di tenere un bellissimo modellino di sella accanto al quale si trova il telefono cellulare più tecnologicamente avanzato presente sul mercato. Sono sicuramente due oggetti in contrasto, ma hanno entrambi lo stesso scopo».

In un certo senso, il design elegante e funzionale di una sella può anche simboleggiare il design Volvo e scandinavo. Le decorazioni sono scarse se non addirittura assenti, così come gli elementi non necessari. Quello che c’è è lì perché è necessario ed ha una funzione. Il lavoro rivela l’arte della sua esecuzione, nel pieno rispetto dei materiali e dell’utente finale.
  «Il design è l’integrazione di forma, funzione ed aspetto esteriore», afferma José Diaz de la Vega. «La sella li comprende tutti, così come gli interni di un’autovettura Volvo. Un oggetto funzionale, ma allo stesso tempo elegante e semplice nel migliore significato della parola».

 

Idee selvagge
Per mantenere vivo il processo creativo del design, la creazione di concept car è di fondamentale importanza per una Casa automobilistica e i suoi designer. All’ispirazione e alla creatività è stato consentito di fluire liberamente quando José Diaz de la Vega ha condotto il suo team di designer nella creazione della VCC, Versatiliy Concept Car, la visione di Volvo Cars per il futuro. La VCC è stata presentata al Salone di Ginevra nel 2003.

Gli esterni presentavano il classico stile Volvo caratterizzato da spalle larghe, muso morbido e cofano a V, coda con portellone in vetro come sulla Volvo 1800ES e 480, ma comprendevano anche un pannello solare nel tetto semitrasparente che aumentava notevolmente la sensazione di spazio per gli occupanti
  Gli interni erano persino più “selvaggi»: quattro sedili rivestiti con vero cuoio da sella svedese e decorazioni di pelle Nubuck. A questi si aggiungeva una consolle centrale fluttuante realizzata in alluminio ultrasottile che correva sull’intera lunghezza interna e racchiudeva molti comandi per il conducente e vani portaoggetti per i passeggeri dei sedili posteriori. Davanti alla consolle c’era uno spazio aperto piuttosto che un voluminoso pannello strumenti.

Il cruscotto era pura semplicità; molto ordinato con linee pulite e un piccolo gruppo di comandi davanti al conducente. Nonostante fosse rivestita con pelle scura, l’intera auto emanava aria e luce. Il design di ogni singolo dettaglio rivelava elegante semplicità e funzionalità. Le soluzioni ambientali per molte funzioni svolgevano un ruolo principale. La VCC era un perfetto esempio del design e del pensiero scandinavo secondo l’interpretazione Volvo.
  «Sì, per molti versi la VCC era selvaggia e ha rappresentato il nostro banco di prova definitivo per il nostro nuovo tunnel centrale. Noi desideravamo semplicemente vedere la reazione degli addetti ai lavori, dei media e del pubblico», ricorda Diaz de la Vega. “La reazione ottenuta è stata esattamente ciò che ci aspettavamo ed eravamo assolutamente sicuri che la successiva versione del tunnel centrale nella nuova S40 sarebbe stata un successo e persino una rivoluzione del design».
E The Inside Story continua …

 

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I fatti e le descrizioni contenuti in questo materiale per la stampa si riferiscono alla gamma internazionale di autovetture prodotte da Volvo Cars. Le caratteristiche descritte possono essere optional. I prodotti Volvo in vendita sul mercato italiano possono variare in termini di specifiche e allestimenti rispetto a quanto illustrato sul sito.