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La commissione di ricerca Volvo Cars sugli incidenti automobilistici raccoglie know-how prezioso per salvare vite umane

 

 

Il know-how può salvare vite umane.
  La commissione di ricerca Volvo Cars sugli incidenti auto-mobilistici ha esaminato a fondo più di 30.000 sinistri, lungo
un arco temporale di oltre 30 anni.
  Uno dei casi studiati fu quello di Samir Ladraa.

In una gelida notte del marzo 2003, Samir Ladraa e un suo amico si recavano
da Stoccolma a Umeå, viaggiando lungo le strade ghiacciate della Svezia
settentrionale.
  Alle prime luci dell’alba, il guidatore perse il controllo della sua Volvo S60, che iniziò
a sbandare andando a finire nell’altra carreggiata.
  Un’auto proveniente in senso contrario colpì la fiancata destra della Volvo proprio
a pochi decimetri da Samir, che era seduto sul sedile passeggero anteriore.
  “Divenne tutto buio e persi conoscenza. Mi risvegliai venti minuti dopo. Fui sorpreso nel constatare che ero ancora vivo” ricorda Samir.
  Nonostante l’impatto fosse avvenuto a velocità elevata, Samir se la cavò con lesioni di minore entità: un leggero trauma, qualche livido, una serie di graffi ed escoriazioni superficiali.
  A pochi mesi di distanza dall’accaduto, Samir ha potuto vedere la ricostruzione del suo incidente presso il Volvo Cars Safety Centre.

 

Questo perché gli esperti Volvo hanno deciso di studiare a fondo proprio questo particolare incidente.
  “L’impatto laterale avvenne a velocità elevata. Questo ci ha permesso di analizzare nei dettagli le reazioni dei nostri sistemi di protezione” spiega Thomas Broberg, direttore del Volvo Cars Safety Centre. 
  Lo studio dei singoli casi comprende sia un’analisi in loco dell’incidente, sia la ricostruzione in laboratorio attraverso crash test simulati.
  “Ricreando l’incidente nel nostro laboratorio, possiamo studiare le forze di impatto, la deformazione provocata nella struttura e gli altri parametri relativi a quanto avvenuto all’auto e ai suoi occupanti al momento dell’impatto. Questo tipo di know-how costituisce un presupposto fondamentale per lo sviluppo di automobili sempre più sicure” afferma Thomas Broberg.

 

Creato negli anni sessanta
La commissione di ricerca Volvo Cars sugli incidenti automobilistici è un’idea che risale agli anni sessanta.
  In quel periodo Nils Bohlin, ingegnere della Volvo Cars, inventò la cintura di sicurezza
a tre punti di ancoraggio, che Volvo Cars ha poi introdotto di serie sui sedili anteriori di tutti i suoi modelli. In seguito a tale applicazione, si decise di condurre uno studio a vasto raggio per verificare nella realtà gli effetti  pratici delle cinture di sicurezza sulla sicurezza passiva.
  Questo studio, eseguito nel 1966, comprendeva l’analisi di un gran numero di sinistri, avvenuti in Svezia nell’arco di un anno, nei quali era stata coinvolta una Volvo.
  I risultati dimostrarono che l’uso delle cinture di sicurezza riduceva le lesioni e i traumi del 50%.
  Volvo comprese allora che la conoscenza approfondita della dinamica e delle conseguenze di un incidente, sull’auto e sui suoi occupanti, poteva essere una fonte insostituibile di conoscenza per continuare a migliorare la sicurezza delle automobili. Perciò, nel 1970, fu deciso di creare una commissione di ricerca permanente – che ancora oggi funziona ed è in piena attività.
  “La necessità di verificare in situazioni reali quello che prevediamo nelle nostre simulazioni non è diminuita nel tempo,” spiega Thomas Broberg, “anche se, ovviamente,
i nostri sistemi di progettazione e simulazione sono divenutati sempre più raffinati col passare degli anni”.

Ricerca ampia e approfondita
I ricercatori Volvo Cars che partecipano alla commissione trattano una casistica molto ampia e l’analizzano in modo approfondito.
  Gli studi particolareggiati dei singoli incidenti forniscono una conoscenza
multiforme dei complicati meccanismi che entrano in gioco al momento di un incidente, relativamente alle reazioni dell’auto, ai suoi sistemi di sicurezza e alle conseguenze sofferte dalle persone a bordo.

 

Parallelamente alla casistica Volvo, vengono raccolti dati e statistiche esterne sugli incidenti stradali in generale, per verificare in primo luogo la probabilità che si verifichi un determinato tipo di incidente. In tal modo, Volvo Cars può elaborare una preziosa scala di priorità per decidere quali siano i nuovi sistemi di sicurezza da applicare per primi nei futuri modelli.

 

Per definire con esattezza la dinamica dell’incidente è necessario eseguire un sopralluogo estremamente accurato sul luogo del sinistro.
  Ogni volta che si verifica un incidente grave nel quale sia coinvolta una Volvo, nel raggio di 100 km dalla sede del laboratorio di Göteborg, la commissione ne viene informata tramite il servizio SOS emergency response, a qualsiasi ora del giorno della notte.
  Sul luogo dell’incidente si recano uno o più tecnici Volvo. Se possibile, la polizia ritarda la rimozione dell’auto incidentata fino al loro arrivo.
  I tecnici eseguono un’analisi accurata, corredata da misurazioni e fotografie. I tecnici Volvo intervistano la polizia, i testimoni e, se possibile, guidatori e passeggeri coinvolti nell’incidente.

 

Dopo le verifiche in loco, l’automobile viene trasportata al Volvo Safety Centre per effettuare analisi dettagliate sui danni riportati.
  Nel frattempo vengono raccolte ulteriori informazioni utili dall’esterno, ad esempio riguardanti il tipo e la gravità delle lesioni riportate dagli occupanti della vettura.
  Quando la raccolta dei dati e delle informazioni è completa, il materiale viene analizzato dai tecnici del Safety Centre, dai reparti progettazione interessati e da esperti in medicina infortunistica.
 
Analisi statistiche
La raccolta dei dati statistici segue un altro percorso. In questo caso, si tratta di realizzare una banca dati statistica con il materiale elaborato nell’analisi degli incidenti, per ottenere un quadro più chiaro in diversi fattori, ad esempio quali sono le lesioni tipiche collegate
a una determinata tipologia di sinistro.
  Ciò avviene sia attingendo periodicamente alle più aggiornate statistiche internazionali, sia attraverso l’esame approfondito degli incidenti gravi che avvengono in Svezia, nei quali sono coinvolte auto Volvo.
  Volvia, la compagnia svedese di assicurazioni del gruppo Volvo, che riceve circa 50.000 denunce di sinistri l’anno, dispone di 15 ispettori che esaminano a fondo gli incidenti più gravi per conto della compagnia.
  Tutti i casi nei quali le spese di riparazione superano un determinato livello (attualmente stabilito in 35.000 corone svedesi, cioè circa 3.800 euro) vengono attentamente esaminati dagli ispettori Volvia.
  Tutta la documentazione ottenuta, comprese le fotografie di interni ed esterni delle auto incidentate, viene spedita immediata alla commissione di ricerca Volvo Cars sugli incidenti stradali. Questo processo viene applicato in circa 1500 – 2000 sinistri l’anno.
  Questa informazione serve per avviare l’ampio processo di follow-up successivo all’incidente. In questa fase gli esperti Volvo raccolgono informazioni di background sul sito dell’incidente, sulla sua dinamica e sulle lesioni personali che ne sono derivate.
  Ogni incidente viene documentato con foto e analisi dell’automobile coinvolta e con interviste agli occupanti della vettura.

 

Lavoro basato sul know-how
La regola fondamentale della commissione di ricerca è di raccogliere la maggiore quantità possibile di informazioni. Questo allo scopo di aumentare il know-how relativo agli incidenti e alle loro conseguenze – che a sua volta può essere inserito nella progettazione di nuovi modelli.
  “Durante tutti questi anni di dedizione alla sicurezza, siamo diventati esperti nel tradurre la ricerca elaborata dalla commissione in benefici pratici sui modelli prodotti, facendo in modo che la gente ci ascolti” commenta Thomas Broberg.
  “Senza il lavoro della commissione, non potremmo assolutamente riuscire a rendere le auto del futuro ancora più sicure di quelle attuali” conclude Broberg.
Molti dei sistemi di sicurezza introdotti da Volvo Cars negli anni, derivano direttamente dal know-how accumulato grazie al lavoro della commissione di ricerca Volvo Cars sugli incidenti automobilistici e agli studi effettuati sui luoghi dei sinistri.
  Non ultimi il SIPS, Side Impact Protection System, il miglioramento del comportamento nelle collisioni non frontali e l’equipaggiamento di sicurezza per i bambini.

 

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