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Volvo Cars punta ad azzerare gli incidenti

 

La visione di Volvo Car Corporation è semplice: progettare auto che non abbiano incidenti. Più a breve termine, l'obiettivo è fare sì che entro il 2020 nessun occupante di una vettura Volvo perda la vita o subisca lesioni. "Dato che non accettiamo che le persone perdano la vita negli incidenti aerei, perché dovremmo considerare inevitabili quelli stradali?", afferma Jan Ivarsson, responsabile della strategia per la sicurezza presso Volvo Car Corporation.

 

Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno gli incidenti stradali causano circa 1,2 milioni di morti e oltre 50 milioni di feriti, e si prevede che in assenza di contromisure tali cifre aumenteranno rapidamente. Volvo è decisa a fare da battistrada adottando come principio guida la sua visione di un futuro senza collisioni.


"Per giungere a un ambiente di guida più sicuro e a un futuro senza collisioni, saranno essenziali la ricerca e il miglioramento costanti della sicurezza all'interno delle vetture e intorno ad esse. A tale scopo, invitiamo a una proficua collaborazione le autorità e il settore automobilistico", prosegue Jan Ivarsson.

 

Grazie a uno studio accurato, il team di ricerca di Volvo Cars sugli incidenti stradali (Volvo Cars Traffic Accident Research Team) dispone oggi di un database con informazioni su oltre 36.000 incidenti verificatisi a partire dal 1970.


Utilizzando tale conoscenza delle situazioni reali su strada nelle sue ricerche, Volvo ha imparato a progettare vetture che offrono un livello di sicurezza molto elevato in caso di collisione. L'azienda ritiene molto importante tale base di conoscenze al momento di individuare soluzioni ad alta tecnologia in grado di evitare gli incidenti o di mitigarne e conseguenze. Per compiere un altro passo avanti, il team di ricerca sugli incidenti stradali non si limita a studiare le vetture coinvolte in questi ultimi, ma prende in esame anche gli scenari di guida, compreso il comportamento del conducente, per acquisire maggiori informazioni sui fattori che possono condurre a situazioni di pericolo sulle strade.


"Una tecnologia sempre più avanzata ci consente di progettare vetture in grado di aiutare il conducente a evitare gli incidenti nonché, si spera, l'esposizione a situazioni di pericolo", spiega Jan Ivarsson. 

 

Per affrontare in modo ancora più specifico le situazioni che possono dare luogo a incidenti stradali, Volvo ha introdotto una nuova strategia che adotta una prospettiva più ampia sulla sicurezza rispetto all'approccio tradizionale centrato sugli incidenti. Anche se la tecnologia necessaria per progettare un ambiente stradale esente da collisioni non è ancora disponibile, gli esperti di sicurezza Volvo affermano di sapere ciò che vogliono ottenere.

Essi studiano tutte le attività dei conducenti, dalla guida di ogni giorno alle fasi successive alle collisioni. Le funzioni di sicurezza delle vetture possono essere suddivise in cinque fasi:

 

Fase 1: guida normale: il conducente riceve informazioni sul suo livello di concentrazione e sullo stato di guida.


Fase 2: conflitto: il conducente viene a trovarsi in una situazione potenzialmente pericolosa, ma è in grado di affrontarla.


Fase 3: prevenzione: la vettura supporta il conducente, che manifesta ridotte capacità di gestire la situazione.


Fase 4: riduzione dei danni: il conducente e la vettura non sono in grado di evitare la collisione. Preparazione per quest'ultima e riduzione delle forze in gioco.


Fase 5: post-collisione: il conducente riceve assistenza e soccorso.

 

Volvo adotta il principio secondo il quale il conducente deve avere un controllo completo della situazione. Il "servizio informazioni" della vettura deve fornirgli un supporto, ad esempio tramite il monitoraggio del suo livello di sonnolenza o distrazione. Esso può inoltre avvisare il conducente quando la distanza dalle altre vetture è insufficiente. La vettura deve "assumere il controllo" delle operazioni, ad esempio frenando in modo automatico, soltanto quando il conducente non reagisce e una collisione è imminente o inevitabile. La diminuzione della velocità all'impatto riduce l'energia di collisione e, di conseguenza, migliora le prestazioni dei sistemi di protezione di cui la vettura dispone, come le cinture di sicurezza, gli airbag e le zone a deformazione controllata. Nel prossimo futuro, Volvo ha in programma l'introduzione di tecnologie di sicurezza che consentano di rilevare la presenza di pedoni, frenando automaticamente per non investirli, nonché di sterzare in modo automatico per evitare le vetture in rotta di collisione.

 

Con questa nuova visione, Volvo Cars pone una sfida non soltanto a se stessa, ma anche al settore automobilistico e agli enti pubblici, in quanto non è in grado di realizzare da sola un futuro senza collisioni. Le parti interessate alla sicurezza stradale sono sostanzialmente tre, vale a dire le case automobilistiche, i conducenti e i proprietari delle infrastrutture (le autorità competenti).

 

Per giungere a soluzioni davvero incisive è essenziale una collaborazione creativa fra le autorità competenti per la circolazione stradale e gli altri soggetti attivi nel settore automobilistico.


"Nelle comunicazioni fra le vetture e l'infrastruttura stradale si cela un notevole potenziale di sicurezza. Due vetture potrebbero ad esempio avvisarsi reciprocamente della presenza di code o tratti di strada sdrucciolevoli, mentre la sensoristica dell'infrastruttura potrebbe segnalare al conducente che persone o animali stanno attraversando la strada", spiega Jan Ivarsson.


Ciò richiede che tutte le vetture "parlino la stessa lingua" indipendentemente dalla marca, e occorrono quindi opportuni standard internazionali.

 

Il conducente e i passeggeri devono rendersi conto dell'importanza del rispetto delle norme del traffico e dell'uso delle attrezzature di bordo per la sicurezza.


"Volvo ha inventato le cinture di sicurezza con tre punti di ancoraggio, introducendole di serie sulle sue vetture quasi 50 anni fa. All'epoca l'azienda le considerò di importanza tale per l'umanità che offrì il relativo brevetto a titolo gratuito a tutti gli altri costruttori. Le cinture di sicurezza restano il principale dispositivo di bordo per la protezione della vita umana, ma molte persone continuano a non utilizzarle. Vi è ancora molto da fare per informare le persone sulla sicurezza delle vetture attualmente in commercio", conclude Jan Ivarsson.

 

Volvo fornisce oggi consulenze in materia di sicurezza ai governi di altri Paesi, e nel 2003 ha creato in Thailandia un centro di ricerca sugli incidenti stradali, allo scopo di offrire ai funzionari thailandesi una base ottimale per le decisioni relative alla situazione del traffico nel Paese. A sua volta, Volvo ha ampliato le sue conoscenze sulla circolazione stradale nei mercati emergenti, e potrà utilizzarle per lo sviluppo delle vetture del futuro. L'azienda ha inoltre firmato di recente un accordo per l'avvio di un progetto analogo in Cina.

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I fatti e le descrizioni contenuti in questo materiale per la stampa si riferiscono alla gamma internazionale di autovetture prodotte da Volvo Cars. Le caratteristiche descritte possono essere optional. I prodotti Volvo in vendita sul mercato italiano possono variare in termini di specifiche e allestimenti rispetto a quanto illustrato sul sito.