Comunicati stampa

Registro Volvo d’Epoca, Club 480 Italia e Club 240 Italia si ritrovano a Bologna, nella sede di Volvo Car Italia, per il Raduno Volvo 2014

 

Il raduno nazionale che tradizionalmente riunisce i proprietari di Volvo d’epoca quest’anno sarà un grande evento unico dal sapore davvero speciale, dato che sarà ospitato nella “casa” italiana di Volvo. Il ritrovo, infatti, è fissato nella mattinata di Sabato 10 Maggio presso la sede di Volvo Car Italia.

 

Si tratta di un’occasione unica per mettere insieme gli estimatori del marchio Volvo e coloro che con la propria passione tengono viva la storia del marchio e dei modelli che hanno fatto grande la Casa svedese. Una sorta di testimonianza alla quale, quest’anno, Volvo Car Italia ha voluto dare il giusto e meritato riconoscimento.

 

Sono circa una sessantina le vetture attese all’appuntamento del Raduno Volvo 2014 e oltre un centinaio gli appassionati possessori di Volvo d’epoca che prenderanno parte all’evento. Fra i modelli storici di Volvo più rappresentativi attesi al raduno, da annoverare la PV544, la P1800, la 1800 ES, la Amazon e la 245, oltre ovviamente alla 480.

In occasione del raduno verranno inoltre schierate le vetture della Scuderia del Registro, vale a dire le auto che partecipano con successo alle più importanti gare di regolarità per vetture storiche del panorama nazionale. Tra queste, anche la Volvo PV544 che ha partecipato a due edizioni della prestigiosa Winter Marathon pilotata da Ivan Capelli.

 

Registro Volvo d’Epoca, Club 480 Italia e Club 240 Italia si ritrovano a Bologna, nella sede di Volvo Car Italia, per il Raduno Volvo 2014

 

Dopo l’arrivo presso la sede di Volvo, sono previsti i saluti ufficiali di Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia, e di Per-Ake Froberg, capo del dipartimento Heritage di Volvo Car Group, in visita a Bologna per l’occasione. Una volta lasciata Volvo Car Italia, i partecipanti sfileranno attraversando il centro di Bologna prima di fare visita al Museo Ducati (altra realtà storica, questa volta a due ruote, del mondo dei motori bolognese) e affrontare quindi un suggestivo itinerario panoramico sui colli Bolognesi.

 

Siamo particolarmente contenti di aver potuto dare questo riscontro a tutti gli appassionati possessori di nostre vetture”, afferma Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia, che aggiunge: “Si tratta di veri e propri ambasciatori del nostro marchio e dei nostri prodotti, persone la cui passione si tramuta in costante energia positiva per Volvo. In un anno caratterizzato dalla presentazione di tre bellissime concept che hanno chiaramente indicato il ponte che collega la nostra tradizione e la modernità dei nostri prodotti, ci è sembrato quanto mai appropriato dare un nuovo e più forte significato all’attività del Registro Volvo”.

 

Proprio a un forte concetto di Heritage, intesa come testimonianza del passato a dare autenticità al presente, si ispira il rinnovamento dell’attività legata alla storia che Volvo Car Italia sta definendo in coordinamento con il dipartimento Heritage di Volvo Car Group. Un ulteriore segno tangibile del nuovo corso sarà dato anche dalla partecipazione di Volvo in forma ufficiale al Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova,  il prossimo mese di Ottobre.

 

Che cos’è il Registro Italiano Volvo d’Epoca

Il Registro Italiano Volvo d’Epoca, associazione voluta da Volvo Car Italia, riunisce e valorizza le Volvo di interesse storico presenti in Italia e fornisce ai loro proprietari assistenza nei settori più disparati, dal reperimento di ricambi originali all’accesso all’Auto-Motoclub Storico Italiano, per finire con la partecipazione a gare e raduni, nonché organizzazione degli stessi (Trofeo Volvo). Sono oggi 850 gli iscritti al Registro Italiano Volvo d’Epoca.

Il Registro Italiano Volvo d’Epoca mantiene anche i contatti con gli altri Club Volvo d’Epoca attivi all’estero.
La sede del registro Storico Volvo d’Epoca è a Bologna, a pochi chilometri dalla sede di Volvo Car Italia, garanzia di ufficialità e di solidità del Registro.

 

Inoltre, attraverso il suo “braccio sportivo”, cioè la già citata Scuderia Volvo affiliata all’ACI/CSAI, il Registro dispone di quattro vetture sempre in ottime condizioni e pronte ad essere affidate a piloti che sappiano tenere alta la bandiera della Casa nelle gare di regolarità. Nel palmares del registro ci sono trofei di prestigio come un 1° classificato Coppa D’Oro Delle Dolomiti, due 2° classificato alla Winter Marathon e un 1° classificato all’Elba Graffiti.

 

20 anni di Registro e tanti compleanni importanti per Volvo

Non è un caso che Volvo abbia scelto il 2014 per ospitare il raduno delle Volvo classiche che fanno capo al Registro Italiano Volvo d’Epoca. Quest’anno si celebra infatti il ventesimo compleanno dell’associazione, che con il coordinamento di Walther Lombardi, appassionato di Volvo ancora prima che segretario ”storico” del Registro, ha dato un contributo fondamentale alle diffusione della cultura del marchio Volvo in Italia.

 

Ma il 2014 è un anno di grandi ricorrenze non solo per il Registro, ma anche per Volvo in generale:

  • 20 anni fa il debutto della 850 Station Wagon nelle gare del Campionato Turismo Inglese;
  • 40 anni fa nasceva la 240, una pioniera destinata a diventare una classica;
  • 50 anni fa veniva inaugurata la fabbrica di Torslanda, dove si è costruita la storia di Volvo;
  • 60 anni fa nasceva la Volvo Sport, la spider che anticipò la P1800, una delle icone dello stile Volvo.

 

Volvo 850: Station Wagon da corsa

20 anni fa Volvo faceva ritorno alle competizioni in maniera clamorosa: portando in gara una Station Wagon. Si trattava dell’inizio di un percorso fortunato che portò molti successi nell’ambito del Campionato Turismo Inglese (BTCC) nonché un titolo assoluto nel 1998. Il progetto, in collaborazione con la scuderia TWR (Tom Walkinshaw Racing) prese il via nel ’94, quando due 850 SW in livrea ufficiale si presentarono sulla linea di partenza del circuito di Thruxton, in Inghilterra.

 

Volvo entered BTCC with its 850 Estate equipped with catalytic converters.

 

La decisione di usare una Station Wagon era stata presa da tempo ma tenuta segreta fino al momento dell’inizio ufficiale della stagione. Una mossa che si rivelò vincente. L’interesse dei media fu elevatissimo aldilà dei risultati in gara e il marchio trasse un enorme beneficio dall’utilizzo delle vetture. Al volante di una delle due vetture fu schierato il ventiseienne Rickard Rydell, che a dispetto della sua giovane età poteva vantare una lunga esperienza di corse; suo compagno di squadra era invece il veterano olandese Ian Lammers, che aveva corso anche in F1. Le 850 SW da corsa usavano un motore cinque cilindri 2 litri con u a potenza di 290 CV accoppiato a un cambio a sei marce sequenziale. Le Volvo erano inoltre le prime vetture a essere equipaggiate con un convertitore catalitico, un equipaggiamento che di lì a poco sarebbe diventato obbligatorio come da regolamento della Federazione.

 

Volvo 240: una pioniera destinata a diventare una classica

"Spesso la funzionalità esprime bellezza. Le soluzioni più semplici e naturali, basate sul buon senso, spesso risultano le più attraenti”, spiega Jan Wilsgaard, designer di Volvo Cars dal 1950 al 1990, in pratica l’uomo alla cui mano si deve la linea dei modelli Volvo 120, 140 e 240. In effetti, lo stile e la carrozzeria della Volvo 240, che fu presentata nell’Agosto del 1974, non erano altro che un upgrade della serie 140; e si rifacevano in maniera evidente alla Volvo Experimental Safety Car che Volvo aveva mostrato un paio di anni prima.

 

Volvo 244 GL

 

Più di ogni altra cosa, furono le caratteristiche dinamiche combinate a quelle di sicurezza ad attrarre maggiormente l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori quando l’auto fece la propria apparizione sul mercato. E nel 1976, la Volvo 244 fu scelta come modello di riferimento per gli standard di sicurezza dall’ente di valutazione americano NHTSA in virtù del livello di protezione che era in grado di offrire agli occupanti. Mentre in uno studio più recente del 1991, l’istituto americano IIHS (Insurance Institute for Highway Safety), indicò la Volvo 240 Station Wagon come la macchina più sicura sul mercato americano.

Sul fronte ambientale, invece, la Volvo 240 fu la prima auto equipaggiata con convertitore catalitico e sonda lambda.

Il modello Volo 240 rimase in produzione per 19 anni, per un totale di 2,8 milioni di unità costruite, l’ultima delle quali uscì dalla linea di produzione nel maggio del 1193.

 

Volvo Car Torslanda – Dalla Amazon alla best seller XC90

La storia della fabbrica di Torslanda ebbe inizio nel 1957. Il primo ampliamento del nucleo originale avvenne già nel 1959 e fu proprio questa costruzione a dare origine all’impianto così come lo intendiamo oggi. L’inaugurazione avvenne il 24 Aprile 1964, appunto 50 anni fa. Si trattava di un impianto immenso per l’epoca, su una superficie di oltre 180.000 metri quadrati. La produzione prevista era di 110.000 auto all’anno su un solo turno, 150.000 auto su due turni e 200.000 a piena capacità. Potevano essere trattate simultaneamente 1600 auto nelle varie fasi della lavorazione. L’investimento all’epoca fu di 240 milioni di Corone Svedesi. Quando fu inaugurato, l’impianto di Torslanda era uno dei più avanzati e moderni al mondo.

 

In 50 anni, lo stabilimento Volvo di Torslanda ha prodotto più di 6,8 milioni di automobili che hanno raggiunto ogni angolo del mondo. E oggi, in occasione delle celebrazioni per il mezzo secolo di attività, Torslanda inaugura il nuovo impianto produttivo chiamato TA3, parte degli investimenti per l’implementazione della piattaforma scalabile SPA.

Per la regione di Goteborg la fabbrica di Torslanda da sempre costituisce una risorsa fondamentale e un luogo di lavoro unico. Negli anni ‘60 e ‘70 molte donne hanno potuto entrare nel mondo del lavoro e accedere a posizioni di management proprio grazie a Torslanda. Oggi le donne costituiscono il 20 per cento della forza lavoro impiegata nella fabbrica. E da sempre Torslanda costituisce un punto di riferimento in termini di tecnologie di produzione, qualità dei processi e dell’ambiente di lavoro.

 

-       Il primo modello in assoluto realizzato nel nuovo stabilimento di Torslanda nel 1964 fu la Volvo Amazon. Questo modello era in produzione già dal 1957, aveva raggiunto un discreto successo piuttosto rapidamente e come concorrente principale aveva un altro modello Volvo, la PV544. La Amazon è stata una delle automobili che ha caratterizzato il paesaggio stradale svedese durante tutti gli anni ’60, restando in produzione fino al 1970.

 

-       Il secondo modello a essere realizzato, questa volta sin dall’inizio della sua produzione, nel nuovo stabilimento Volvo fu la P1800, la stupenda sportiva lanciata nel 1961. Con l’aiuto della serie televisiva inglese intitolata Il Santo, la P1800 acquisì subito un fascino particolare che ancora l’accompagna a 50 anni di distanza. Oggi, la P1800 è il più ricercato fra i modelli d’epoca di Volvo.

-       L’autunno del 1966 vide il lancio del primo modello completamente nuovo dall’apertura dello stabilimento di Torslanda, la Volvo 140. Questo fu anche il modello che fece guadagnare seriamente a Volvo la fama mondiale di leader nell’ambito della sicurezza grazie a nuovi sistemi come l’impianto frenante a doppio circuito, i freni a disco su tutte e quattro le ruote, il piantone dello sterzo collassabile e diverse parti della scocca a deformazione controllata nella sezione anteriore e posteriore.

-       Il 1974 segnò il debutto del modello che sarebbe in seguito diventato e rimasto per molti anni il simbolo per eccellenza di Volvo Car Corporation: la Volvo 240. Pochi modelli di automobili hanno avuto una vita così lunga come la serie 240, la cui produzione è continuata fino al 1993. Oltre 100.000 addetti alla costruzione di automobili presso lo stabilimento di Torslanda hanno contribuito a far circolare questo modello per le strade di tutto il mondo nel corso degli anni.

-       All’inizio degli anni ’80 venne lanciata una versione sovralimentata della Serie 240 – il primo modello turbo realizzato da Volvo. Fra il 1974 e il 1982, la Serie 240 – insieme alla ‘sorella’ con motore da 6 cilindri, la 260 – fu l’unico modello prodotto presso lo stabilimento di Göteborg.

-       Nel 1982, alle vetture della Serie 240 si aggiunse un modello che avrebbe rappresentato l’inizio di una nuova epoca per Volvo Car Corporation. La Serie 700, nelle vesti della Volvo 760, che venne poi integrata dal modello 740 due anni dopo. Di fatto la 740/760 aveva la stessa lunghezza e altezza del modello 240, anche se appariva più grande. Inoltre, la sua linea spigolosa si contrapponeva alle forme arrotondate proposte da altre Case automobilistiche all’inizio e alla metà degli anni ‘80.

-       Nel 1991 si registrò la rivoluzione portata dal modello 850, il progetto più complesso e costoso nella storia di Volvo.  Con il suo motore a cinque cilindri montato in posizione trasversale, la Volvo 850 si presentava come qualcosa di completamente nuovo, non da ultimo per il fatto che si trattava della primissima Volvo con trazione anteriore.

-       L’avvicinarsi del nuovo millennio segnò a Torslanda l’avvicendamento fra la Serie 850 e i modelli S70, V70 ed S80, la grande berlina ammiraglia di Volvo. Il tutto in attesa che, nel 2002, uscisse dalle linee di produzione di Torslanda un modello del tutto nuovo e che segnò un’epoca di successo per Volvo: la SUV XC90. Dopo un certo scetticismo iniziale, il modello incontrò immediatamente il favore del pubblico e divenne un best-seller globale. E quando la prima generazione della XC90 cesserà di essere prodotta il prossimo anno, questo modello rappresenterà in assoluto il prodotto più esportato dalla Svezia.

-       Oggi vengono prodotti a Torslanda sette modelli: S60, V60, V70, XC70, S80, XC90 e V60 Ibrida.


Volvo Sport – La Volvo convertibile che anticipò la P1800

Il 2 Giugno 1954 fece il proprio debutto la roadster due posti denominata Volvo Sport, la prima vettura di tipo sportivo nella storia di Volvo. Leggera e con un passo di 20 cm più corto rispetto alla PV444, ne condivideva la meccanica e presentava un caratteristico frontale a griglia che ricordava una turbina. Sotto il cofano, un motore di 1.4 litri a doppio carburatore e 70 CV di potenza. La velocità massima era indicata in 155 km/h.

 

Volvo Sport P1900 Prototype

 

La Volvo Sport fu il risultato di una serie di viaggi esplorativi in America condotti dallo stesso Amministratore Delegato di Volvo - nonché fondatore - Assar Gabrielsson all’inizio degli anni ‘50. Nel corso di questi viaggi Gabrielsson notò tra le altre cose che negli USA si stava sviluppando un grande interesse per le piccole vetture sportive europee. E decise dunque che Volvo ne doveva costruire una. Il progetto avanzò a grandi passi e nella primavera del ‘56 le prime vetture uscirono dai cancelli della fabbrica. Ma la produzione e le vendite andarono al contrario a rilento e ben presto si decise lo stop della produzione a causa di problemi rispetto agli standard produttivi fissati da Volvo. Il numero di vetture totali costruite del modello P1900 (questa la denominazione interna) fu di soli 68 esemplari. A dispetto dello scacco, si trattò di un’esperienza importante per i tecnici Volvo. E quando, di lì a poco, fu deciso di iniziare il progetto di una nuova sportiva, quattro anni dopo venne lanciata la Volvo P1800, che significò per Volvo un successo planetario che prosegue ancora oggi in chiave storica.

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