Zurigo - Con l’istituzione di un nuovo centro R&D nel Regno Unito, Polestar ha ampliato notevolmente la propria capacità in termini di ricerca e sviluppo. Situata a Coventry, in Inghilterra, la nuova sede è pensata per potenziare il settore Ricerca e sviluppo di Polestar e fornire al marchio ancora più strumenti per progettare i veicoli elettrici ad alte prestazioni del futuro.
In uno degli ambienti più prestigiosi al mondo per l’ingegneria automobilistica, il polo britannico di progettazione di Polestar impiegherà in un primo momento 60 ingegneri che, forti delle loro competenze specifiche, consentiranno alla società di promuovere lo sviluppo delle future auto Polestar, al di là della Polestar 3. Questi ingegneri hanno già preso parte a un progetto di sviluppo preliminare per Polestar e sono ora pronti a dedicarsi interamente all’ideazione delle Polestar del futuro, entrando a far parte della rete globale di progettazione di Polestar.
«Investendo nei giovani talenti dell’ingegneria automobilistica che ci offre il panorama britannico rafforzeremo le nostre capacità», spiega Thomas Ingenlath, Chief Executive Officer di Polestar. «La passione e la dedizione di questi eccellenti ingegneri rispecchiano perfettamente lo spirito di Polestar e ci permetteranno di realizzare auto davvero straordinarie!».
Hans Pehrson, responsabile di Ricerca e sviluppo presso Polestar, aggiunge: «Per mantenere il suo ruolo di avanguardia tecnologica, Polestar ha bisogno di nuove competenze innovative nell’ambito della progettazione di automobili ad alte prestazioni leggere e multi-materiale in serie limitata. Il nuovo centro britannico ci consentirà di fare i prossimi passi avanti verso le nostre auto del futuro.
Il team che darà inizio ai lavori nella nuova filiale R&D del Regno Unito conosce già molto bene la filosofia ingegneristica di Polestar, e nel corso del 2019 prevediamo di espandere ulteriormente l’organico. Questi ingegneri rappresentano una risorsa importante a complemento del nostro team R&D in Svezia e di altri team di supporto nel mondo».
